Forum Italia Solare: bene sviluppo 2023, ma necessario riscrivere Decreto Aree Idonee

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L’ottavo forum Italia Solare ha sottolineato i passi fatti dall’industria fotovoltaica in Italia, suggerendo che nel 2023 si potrebbero installare circa 5 GW. Al momento il Bel Paese ha già installato circa 4,2 GW, con un totale di 1 milione e mezzo di impianti fotovoltaici allacciati.

Ricordata durante la due giorni di convengo la battuta d’arresto, negli ultimi 12 mesi, nel segmento residenziale dovuta alla fine del Superbonus. Gli speaker hanno però sottolineato che, a questa contrazione, si affianca un contestuale aumento del comparto C&I.

Il Superbonus ha avuto comunque un effetto positivo sugli accumuli che, a settembre 2023, hanno raggiunto 5,8 GW, di cui 5,6 GW nel segmento residenziale.

Italia Solare ha annunciato che sta realizzando una campagna informativa, investendo 250 mila euro in attività promozionali, mentre si propone di parlare con 50.000 PMI per sottolineare l’importanza del fotovoltaico per diminuire i rischi legati alle prezzi dell’energia.

L’associazione ha ricordato ai politici presenti che è necessaria una maggior concertazione con le associazioni delle rinnovabili da parte del governo.

“I provvedimenti vengono ancora pubblicati senza un adeguato confronto con le associazioni”, ha detto il presidente di Italia Solare Paolo Rocco Viscontini, aggiungendo che la bozza di Decreto Aree Idonee è da rifare.

Il forum, l’ottavo, ha registrato 500 partecipanti in presenza e oltre 380 online. Il settimo forum, quello dell’anno scorso, aveva avuto 280 partecipanti in presenza e circa 320 da remoto, suggerendo una crescente attenzione alle attività delle associazioni di categoria.

“Risultato di questa mancata concertazione con le associazioni è, ad esempio, il Decreto Aree Idonee atteso da anni, che invece che fare chiarezza e accelerare le installazioni, se entra in vigore così come l’attuale bozza implicherebbe, è destinato a rappresentare un reale freno allo sviluppo del fotovoltaico”, ha commentato Visconti a pv magazine.

Focus anche sul Decreto CER

Nella due giorni di conferenza a Roma, è emerso anche una forte attenzione al Decreto CER, con alcune nuove analisi del decreto.

“Nell’ultima versione del decreto, confermata la forma di calcolo dell’incentivo. Confermata anche la limitazione all’incentivo nel caso di accesso a contributi in conto capitale”, ha detto Andrea Brumgnach, vicepresidente Italia Solare.

Secondo diversi esperti le utility avranno un ruolo nella diffusione delle CER: si dovrebbero assumere i rischi legati alle comunità energetiche e offrire soluzioni standardizzate, portando quindi a una diminuzione dei costi.

Centrale poi il dibattito sull’agrivoltaico, con l’associazione di categoria che chiede di evitare altezze minime dei sistemi di montaggio. Chiede invece valutazioni per ogni specifico progetto in funzione delle colture.

Il dibattito politico ha dimostrato una generale unione d’intenti, con alcune divergenze su quanto riguarda il Prezzo Unico Nazionale (PUN) e il Prezzo Zonale (PZ). Mancava comunque un/una esponente dei Fratelli d’Italia. Alcuni partiti, come il PD, supportano il PUN, mentre la Lega Nord chiede di passare al PZ. Il Movimento 5 Stelle aggiunge che è auspicabile superare il PUN e contestualmente trovare meccanismi per creare incentivi per l’installazione in alcune regioni meno virtuose, anche attraverso soluzioni a cui non è prestata ancora attenzione mediatica e concessa attenzione politica.

Gianni Girotto, politico del Movimento 5 Stelle con delega all’energia, aggiunge che è possibile trovare delle soluzioni per installare il fotovoltaico galleggiante in diverse parti del Paese. “Dragare e recuperare i bacini idrici, per poi installare il solare galleggiante potrebbe portare a parecchi GW di nuova potenza”. Secondo Girotto, al momento, “non c’è la volontà politica di accelerare con le rinnovabili.”

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