Al via il progetto ORANGEES per sviluppare batterie più sostenibili

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L’obiettivo del progetto ORANGEES è studiare nuovi materiali sia ibridi che prettamente organici ottenuti da scarti dell’industria agroalimentare, come caseina, siero del latte, cheratina, fico d’India e cellulosa, con l’obiettivo di validare nuovi materiali sia per prestazioni elettrochimiche che per incrementarne la sostenibilità ambientale, diminuendo nei sistemi di accumulo la componente inorganica, come litio e cobalto.

Le realtà protagoniste sono tutte italiane: la capofila CNR, Consiglio nazionale delle ricerche, insieme a ENEA, Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) e Standex International Corp.

Il progetto ha un valore di 4 milioni di euro e prevede cinque linee di ricerca, di cui tre dedicate alle attività sperimentali sui materiali utilizzati per i component di batterie e super condensatori. La prima delle tre linee sperimentali è orientata alla realizzazione di componenti ibridi e favorire l’abbassamento dei costi a parità di performance, ma anche al miglioramento delle prestazioni di accumulo  e della sicurezza.

ENEA ha spiegato che nel progetto si occuperà della selezione di scarti e sottoprodotti naturali verificandone l’utilizzo come materie prime per produrre membrane ed elettrodi green.

“Il progetto è rivolto a contribuire al conseguimento degli obiettivi altamente sfidanti richiesti a livello comunitario nel settore energetico e recepiti dall’Italia attraverso il PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, attualmente aggiornato alla luce delle recenti crisi geopolitiche. L’obiettivo è favorire l’innovazione, la sostenibilità e i futuri nuovi business verso quelli che saranno i settori emergenti del mercato lungo tutta la catena del valore che interessa il dispositivo di accumulo elettrochimico, attraverso scelte più consapevoli, a partire dalla progettazione di quella che sarà la batteria del futuro”, ha dichiarato Alessandra Di Blasi, ricercatrice dell’Istituto di tecnologie avanzate per l’energia ‘Nicola Giordano’ (Itae) del Cnr, responsabile scientifico di ORANGEES.

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