Quest’ultima, nel 2020 ha costituito Anima Idrogeno, il gruppo di lavoro interno alla federazione che si occupa di coordinare e organizzare una serie di attività sul tema trasversali ai settori rappresentati in Anima, con l’adesione di più di 90 aziende e oltre 120 membri. Tra i lavori portati avanti, il progetto “Anima Hydrogen Ready” consiste in un’indagine tecnologica sulla filiera dell’idrogeno rappresentata da Anima Confindustria, con l’obiettivo di pervenire a una pubblicazione esplicativa dello stato di maturità tecnologica dell’idrogeno per ciascuna tecnologia/comparto Anima.
ANIMA, attraverso la voce di Marco Nocivelli, ha confermato la sua forte convinzione nell’idrogeno come una delle principali soluzioni per lo stoccaggio, il trasporto e l’utilizzo dell’energia nel futuro e sostenibile nel lungo termine. “Come Anima, siamo convinti che l’idrogeno sarà una delle principali soluzioni per lo stoccaggio, il trasporto e l’utilizzo dell’energia nel futuro, un’energia pulita, efficiente e sostenibile nel lungo termine. Già oggi, che l’industria meccanica ha sviluppato soluzioni e tecnologie hydrogen ready, possiamo affermare che la meccanica è pronta ad accogliere questo nuovo vettore”.
“Molti passi avanti sono stati fatti in Europa e in Italia, tra gli ultimi il Decreto 16 novembre 2023 con il quale sono stati stanziati fondi destinati, tra l’altro, a individuare soluzioni innovative per la produzione di idrogeno, al fine di ridurre la domanda di idrogeno di origine fossile, e definire standard di tecnologie e di sicurezza per l’utilizzo dell’H2. Le cose si stanno muovendo, ma per tradurre il grande potenziale nella costruzione di una solida filiera è necessario che sia attuato un piano di sostegno alle imprese a medio e lungo termine. Anche per questo Anima Confindustria, in rappresentanza dell’industria meccanica, è tra i membri del tavolo di lavoro per la definizione della “Strategia Nazionale per l’Idrogeno, il tavolo di lavoro coordinato dal MASE con il supporto del GSE che ha l’obiettivo di riprendere e aggiornare la Strategia Nazionale sull’H2 iniziata con la pubblicazione delle Linee Guida Preliminari del MASE del 2020″, ha detto Nocivelli.
“Questa edizione di MCE 2024 ha visto l’introduzione dell’Hydrogen Hub, l’area evento dedicata alle soluzioni e tecnologie legate all’idrogeno, dove le aziende hanno potuto usufruire di una soluzione espositiva e di un’area workshop in cui presentare il proprio affare. Cuore del progetto è stata l’area condivisa all’interno del Padiglione 1 che ha visto la presenza di desk dedicati, di un’area networking e una di workshop, dove sono state organizzate una dozzina di sessioni di incontri a carattere istituzionale, di ricerca accademica, di mercato, e presentazioni di case histories aziendali”, ha spiegato a pv magazine Italia Massimiliano Pierini, Amministratore Delegato di RX Italy, che ha organizzato la fiera MCE.
“L’esigenza di uno spazio dedicato alle tecnologie dell’idrogeno nasce dalla constatazione della forte penetrazione che questo vettore avrà nel contesto energetico a livello nazionale. Il nostro Paese però non si è ancora dato una chiara strategia, correndo il rischio di perdere la visione di insieme e di non gettare le basi per lo sviluppo di un mercato dell’idrogeno”.
“MCE ha coltivato l’ambizione di presidiare l’intera filiera italiana in via di formazione e di aprire nuovi canali e relazioni internazionali. Da sempre sosteniamo lo sviluppo delle energie rinnovabili, l’innovazione e l’efficienza tecnologica, nonché l’elettrificazione per favorire la necessaria transizione energetica. I componenti e le tecnologie legate all’idrogeno incarnano un’opportunità per raggiungere la sfida della piena decarbonizzazione di tutti i settori economici.”
Il programma dei convegni dell’Hydrogen Hub hanno posto l’idrogeno in una posizione centrale per la costruzione di una società sostenibile e resiliente, dove c’è stato spazio anche per discutere la diffusione dell’idrogeno nel residenziale, ma anche per decarbonizzare i processi industriali della manifattura nazionale.
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