Con decreto n. 165 del 18 aprile il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo energetico (MASE) ha escluso dalla graduatoria definitiva i progetti di Be Charge – controllata di Eni che si occupa di ricarica elettrica – alcuni progetti per cui si era aggiudicata fondi PNRR. L’esclusione arriva a seguito di rinuncia da parte della società con una nota del 28 marzo.
Su 2.738 progetti complessivi che si era aggiudicata, Be Charge ha rinunciato ai finanziamenti e alla costruzione di 1.655 colonnine, oltre la metà. I progetti rientrano nell’ambito dell’avviso pubblico emanato con decreto direttoriale del Ministero dell’Ambiente (MASE) n. 333 il 10 maggio 2023.
In particolare, i punti di ricarica sarebbero dovuti sorgere nei seguenti ambiti di realizzazione: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna A, Friuli Venezia Giulia, Lazio A, Piemonte B, Puglia B, Toscana A, Toscana B e Veneto B. La società avrebbe ricevuto un finanziamento pari a 19.097.000 euro per la costruzione degli impianti.
Be Charge ha potuto rinunciare all’ammissione al beneficio grazie al diritto di rinuncia previsto dall’articolo 17 comma 1 dell’avviso per i casi in cui non sia ancora stato emesso il provvedimento di concessione del contributo.
Gli ambiti per i quali è presentata rinuncia saranno riassegnati d’ufficio al primo soggetto beneficiario utilmente collocato in graduatoria e per il quale non si sia già manifestato il superamento del limite di finanziamento. In ogni caso, questo non potrà essere Enel X in quanto ha già raggiunto la soglia massima di finanziamento individuale.
L’11 aprile il MASE aveva escluso dallo stesso avviso, questa volta su iniziativa del GSE, il progetto di Be Charge inerente la costruzione di 84 colonnine in Trentino Alto Adige poiché “la documentazione presentata risulta carente e/o non idonea ai fini dell’ammissione”. Il beneficio era stato riassegnato alla società Neogy.
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