Agrivoltaico, assicuratore: necessarie soluzioni tailor-made per l’avanzato

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Il premio assicurativo per un impianto agrivoltaico sarà superiore rispetto a quello per un impianto tradizionale perché, pur avendo un tasso simile, la somma assicurata sarà verosimilmente maggiore, implicando appunto un premio più alto. Lo spiega Maicol Minoccheri, vice responsabile della sede di Bologna di Ciba Brokers.

“In generale il premio assicurativo è influenzato da tantissimi fattori,” Minoccheri ha detto a pv magazine Italia, aggiungendo che i professionisti saranno tenuti a suggerire anche strategie e approcci diversi. Minoccheri per esempio si chiede se abbia senso includere la copertura furto nel caso di un impianto agrivoltaico con pannelli a 4/5 metri.

Minoccheri e Ciba Brokers si stanno concentrando per ora sulla parte fotovoltaica dei progetti agrivoltaici.

“Ad oggi si è pensata una polizza All Risk comprensiva di danni indiretti e Responsabilità Civile verso Terzi (RCT) per la parte fotovoltaica, senza considerare la parte agricola che si svilupperà in un secondo momento, oltre al fatto che l’impianto agrivoltaico funge da scudo per le culture”, ha detto Minoccheri. “Le componenti di spesa per ricapitolare si possono definire in queste aree: incendio, guasti macchine, fenomeno elettrico, furto, catastrofali, eventi naturali, danni indiretti, copertura RCT/o”.

Si stanno però diffondendo polizze parametriche sulla resa, quindi tra qualche anno sarà possibile assicurare la resa delle culture sottostanti.  Il problema al momento è la mancanza di dati solidi su cui si possano definire delle polizze specifiche.

“Non è affatto semplice anche perché in questo momento non sono molte le compagnie disposte ad assicurare impianti di energie rinnovabili che si tratti di fotovoltaico, biogas o eolico”, ha detto Minoccheri.

Minoccheri lavora anche per il developer iGreen System, sostenendo che il binomio di know-how di iGreen è unico sul mercato perché unisce la parte ingegneristica alla parte assicurativa.

“Sarà praticamente impossibile pensare ad un “prodotto da banco” per l’agrivoltaico. Anzi nella maggioranza dei casi compagnie del calibro di Unipol, Generali e Reale Mutua si asterranno da quotare il rischio, sicuramente almeno per il primo periodo (3/5 anni)”, ha detto Minoccheri.

Minoccheri spiega anche che il premio assicurativo può essere influenzato dalla località.

“Questo un pò per via della storicità dei sinistri e per questo motivo a volte capita che ci siano aree nelle quali diverse compagnie preferiscono non intervenire. Inoltre nella logica del tailor made viene sempre analizzata l’area attraverso l’analisi dei mappali che automaticamente definiscono il rischio geologico, idrogeologico o sismico”.

Minoccheri rileva delle differenze tra agrivoltaico avanzato e semplice. Quest’ultimo è, da un punto di vista assicurativo, più simile a un tradizionale impianto a terra.

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