L’azienda ungherese ha dichiarato che i suoi nuovi prodotti possono sopportare un carico di 300 kg. I moduli sono disponibili con potenze di 23,65 W e 59,68 W e possono essere integrati con pavimenti in legno-plastica, legno, pietra o ceramica.
Il progetto Laperitivo, finanziato dall’UE, mira a raggiungere il 22% di efficienza nei moduli in perovskite opachi da 900 cm² e il 20% in quelli semitrasparenti. Tra i partner del progetto figurano imec, Fraunhofer ISE, TotalEnergies e EDF.
Gli scienziati hanno proposto un nuovo sistema che utilizza l’energia fotovoltaica in eccesso in primavera e in autunno per caricare l’accumulo di energia termica nel sottosuolo da utilizzare successivamente in estate e in inverno. Lo hanno simulato su un impianto scolastico di Seoul, con alcune configurazioni opzionali per l’accumulo termico. Il risparmio energetico è stato fino al 39%.
Ideato da scienziati francesi, il nuovo sistema utilizza ensemble learning (l’apprendimento d’insieme) e non richiede altro che un ottimizzatore disponibile in commercio. L’accuratezza è stata dichiarata fino all’89%.
Ricercatori dell’Università Sapienza di Roma e dell’Università spagnola di Jaén hanno analizzato la redditività del fotovoltaico galleggiante in termini di valore attuale netto, tasso di rendimento interno e LCOE. Hanno incluso nel loro lavoro 25 Paesi europei, tra cui Italia, Germania, Regno Unito e Spagna.
Un sondaggio condotto su 1.797 residenti è stato utilizzato per determinare la disponibilità a pagare per il riscaldamento residenziale a basse emissioni di carbonio nei Paesi Bassi. In media, gli intervistati erano disposti a pagare un premio del 33% per il riscaldamento basato sull’elettricità. Nell’ambito dello studio sono state fornite anche raccomandazioni politiche.
I ricercatori hanno condotto uno studio sul campo durante due stagioni, coltivando diversi tipi di ortaggi sotto tre tipi di moduli con trasparenza del 40%, 5% e 0%. Il loro lavoro è il primo esperimento di ricerca replicato che valuta la trasparenza dei moduli in un campo di ortaggi irrigati.
Gli scienziati dell’Università di Camerino, nelle Marche, hanno utilizzato processi idrometallurgici ed elettrochimici per recuperare l’argento puro dalle celle solari a fine vita. La tecnica proposta utilizza anche un metodo noto come elettrodeposizione-sostituzione redox, che secondo quanto riferito aumenta il tasso di recupero dell’argento.
I ricercatori hanno condotto uno studio sul campo per due stagioni di coltivazione, coltivando diversi tipi di ortaggi sotto tre tipi di moduli con trasparenza del 40%, 5% e 0%. Il loro lavoro è il primo esperimento di ricerca replicato che valuta la trasparenza dei moduli in un campo di ortaggi irrigati.
Gli scienziati hanno simulato decine di strutture di celle prive di strato di trasporto degli elettroni e hanno identificato il design ottimale con un elettrodo trasparente anteriore Zr:In2O3, uno strato di trasporto delle buche CuSCN e un elettrodo trasparente posteriore NAN. Hanno inoltre ottimizzato lo spessore e il bandgap.
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