La Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia e altri sette stati membri per non aver facilitato l’accelerazione alle procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile.
L’assessore alla Difesa dell’ambiente del Friuli Venezia-Giulia, Fabio Scoccimarro, ha presentato ieri i contenuti dello schema di legge per le aree idonee della regione. “L’esigenza è quella di concentrare gli impianti a fonti rinnovabili su superfici già costruite o comunque di minor pregio e non idonee ad altri usi come tettoie, parcheggi, aree di servizio, discariche, siti oggetti di bonifica e, in particolar modo, aree militari dismesse, riqualificando così spazi urbani altrimenti non utilizzabili e che spesso sono un problema per gli enti locali”, ha dichiarato l’assessore.
È quanto emerge da un rapporto realizzato dall’osservatorio sulle agroenergie di Confagricoltura con il sostegno di Enel.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che si tratta del primo regolamento di questo tipo approvato da un comune italiano.
L’Umbria, come già avvenuto in altre regioni, ha optato per un coinvolgimento diretto delle amministrazioni comunali nel percorso per la definizione della nuova legge regionale sulle aree idonee.
Il progetto è presentato dalla società Ibvi 23 S.r.l. per la costruzione di un impianto agrivoltaico denominato “Salandra” nei Comuni di Salandra e Garaguso (MT).
Il Ministero ha pubblicato l’atto di indirizzo che definisce le priorità politiche per il 2025: investimenti per la produzione di pannelli di nuova generazione, semplificazione dei processi autorizzativi e relazioni internazionali.
Il Mase ha prorogato al 3 marzo il termine per la presentazione delle domande, aumentando poi la lista dei soggetti ammissibili e il contingente assegnabile.
Maggioranza e opposizione hanno evidenziato la preoccupazione dei cittadini per l’impatto sul territorio dell’impianto che il gruppo abruzzese Carlo Maresca vuole realizzare in provincia di Ancona.
La giunta regionale dell’Umbria ha stanziato 110.000 euro per promuovere la costituzione di comunità energetiche presso gli enti pubblici. “Si tratta di risorse soltanto iniziali che sono ancora esigue, ma che sicuramente andremo a rifinanziare”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Thomas De Luca.
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