“Gli installatori cercano prodotti adatti al nuovo piano 5.0 per le imprese. Abbiamo una richiesta molto importante”, Michele Torri, presidente e AD di Torri Solare, ha detto a pv magazine Italia.
I nuovi indirizzi eliminano di fatto il fotovoltaico a terra dal novero degli impianti installabili sui terreni agricoli regionali, modificando poi i requisiti soggettivi per la presentazione dell’istanza per l’ottenimento del titolo abilitativo. Secondo Feliciano Palladino, fondatore e managing director di NexAmm, le due novità del documento causeranno “aspri contenziosi”.
Una nuova strategia di importazione dell’idrogeno dovrebbe preparare meglio la Germania all’aumento della domanda nel medio e lungo termine. I Paesi Bassi, nel frattempo, hanno visto il loro mercato dell’idrogeno crescere considerevolmente tra domanda e offerta tra ottobre e aprile.
FuturaSun spiega a pv magazine Italia che l’ordine è stato di 295 moduli Silk Plus Silver 108, prima versione con potenza di 280 W. I pannelli copriranno l’intero fabbisogno di illuminazione delle gallerie espositive.
Per ospitare queste capacità, BAA stima che l’Italia avrà bisogno di circa l’1,7% del suo territorio totale entro il 2030 e del 2,7% entro il 2040. Queste cifre superano leggermente la media dell’UE.
A fine 2023 l’UE ha infatti installato più fotovoltaico del previsto e potrebbe superare l’obiettivo di 592 GW di capacità solare entro il 2030.
“Questo nuovo accordo dimostra la crescente relazione tra le due aziende e il loro comune impegno ad accelerare il processo di sviluppo del settore fotovoltaico”, ha detto la società statunitense.
La risoluzione dell’Agenzia Entrate n.37 del 22 luglio suggerisce che, ai fini fiscali, solo l’energia immessa in rete è rilevante. Non lo sono invece gli incentivi.
Enapter ha ricevuto ordini per sette elettrolizzatori AEM Nexus con una potenza totale di 6,5 MW per diversi progetti di Hydrogen Valley in Italia, puntando all’espansione sul mercato dell’idrogeno italiano.
Recurrent Energy punta a diventare uno dei principali IPP globali, anche puntando sull’Italia. L’accordo con la BEI potrebbe essere il primo di una serie di accordi finalizzati a sviluppare capacità rinnovabile in Europa e non solo.
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