Nel primo semestre dell’anno la capacità istallata è pari al 2.5GW, rappresentando un aumento del 120% rispetto al 2022, riporta EY, aggiungendo che serve accelerare ulteriormente, per lo più risolvendo le incertezze normative.
Un gruppo di scienziati guidati da Emiliano Cortés ha creato un cristallo bidimensionale con nanoparticelle metalliche che produce idrogeno dall’acido formico in maniera fotocatalitica.
GreenGo, uno sviluppatore danese, ha presentato i piani per il progetto Megaton Moon in Mauritania. Il progetto prevede 60 GW di capacità eolica-solare visibile dallo spazio e 30 GW di capacità di idrogeno verde.
Puglia Green Hydrogen Valley prevede la realizzazione di due impianti per una capacità di elettrolisi complessiva di 160 MW, da usare probabilmente per la produzione di ferro ridotto diretto.
Il gigante dell’energia BP ha annunciato che assumerà la piena proprietà dello sviluppatore di energia solare ed eolica Lightsource BP una volta che l’accordo – relativo all’acquisto delle restanti azioni della società di energie rinnovabili che BP non possiede – sarà concluso il prossimo anno.
L’Unione Europea ha lanciato la sua prima asta per l’idrogeno verde con un prezzo massimo di 4,50 euro (4,91 dollari) al kg. I progetti approvati riceveranno sovvenzioni per un decennio, oltre ai proventi delle vendite di idrogeno, e dovranno iniziare la produzione entro i prossimi cinque anni.
Ha preso il via il progetto che ha lo scopo di realizzare una piattaforma nazionale per la progettazione di sistemi di accumulo ibrido, basati sull’integrazione di batterie redox a flusso e sistemi Power-to-X mediante materiali innovativi. Il capofila è il Politecnico di Milano: pv magazine Italia ha intervistato il Project Manager Demis Lorenzi.
Il ministro Pichetto Fratin suggerisce che l’Italia ha la possibilità di aumentare il proprio peso nel settore dell’idrogeno europeo, importando il primo elemento chimico della tavola periodica dal resto del Mediterraneo, dirottandolo poi verso l’Europa centro-settentrionale. Per ora, però, l’unica certezza è che l’Italia sta prendendo tempo, nonostante vantaggi competitivi come quello riguardante il know-how sugli elettrolizzatori.
Ricercatori danesi hanno studiato la fattibilità tecnica ed economica della biometanazione attraverso la generazione di energia fotovoltaica su larga scala. Gli studiosi sostengono che, dopo diversi giorni, il processo di biometanazione intermittente azionato dal fotovoltaico eguaglia l’efficienza dei processi continui.
I tre enti hanno firmato un accordo per la transizione energetica, con una particolare attenzione nei confronti delle filiere agricole e agroalimentari. Il Protocollo di intesa avrà la durata di tre anni e non comporta alcun flusso finanziario per le Parti.
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