Onorevoli Senatori,
ITALIA SOLARE ringrazia vivamente per l’opportunità. In quanto associazione rappresentativa di operatori attivi lungo tutta la filiera del fotovoltaico, riteniamo di poter fornire un utile contributo ai fini dell’esame dell’articolo 5 del decreto legge.
Esprimiamo innanzitutto sorpresa per il metodo: un decreto legge su un tema complesso e con molte sfaccettature avrebbe dovuto suggerire di procedere secondo la massima “conoscere per deliberare”. Si è invece preferito lo strumento del decreto legge giustificandolo con il presunto assalto del fotovoltaico ai terreni agricoli.
Con questo articolo 5 viene stabilito il divieto di installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, con alcune eccezioni riferite ad aree compromesse, ricomprendendo tra queste le aree nella disponibilità del gruppo FS, adiacenti agli aeroporti e alle autostrade, prossime agli stabilimenti industriali. Altra eccezione è costituita dai progetti finalizzati alla costituzione di una Comunità energetica rinnovabile e da progetti attuativi delle altre misure di investimento del PNRR, nonché di non meglio precisati progetti necessari per il conseguimento degli obiettivi del PNRR.
Le considerazioni che vi sottoponiamo sono divise in due parti:
a) nella prima parte evidenziamo perché è importante facilitare lo sviluppo rapido e ampio del fotovoltaico efficiente (intendendo per tale il fotovoltaico realizzato con il minor costo possibile e senza restrizioni irragionevoli) e perché non sussiste alcun conflitto tra fotovoltaico e agricoltura. Beninteso, non intendiamo affatto sottovalutare l’esistenza di alcuni problemi, che qui vogliamo segnalare e di cui invece il decreto legge non si occupa;
b) nella seconda parte formuliamo proposte puntuali per migliorare la norma, salvaguardando le finalità senza compromettere lo sviluppo del fotovoltaico.
Il comunicato stampa completo al seguente link.