Idrogeno, fotovoltaico, eolico, idroelettrico e altre tecnologie green. La corsa verso la transizione energetica sta trasformando le priorità industriali e politiche in Italia e in Europa, mettendo al centro gli investimenti nelle fonti rinnovabili, che hanno raggiunto nel 2022 la cifra record di 495 miliardi di dollari in tutto il mondo[1]. Lo dimostra anche l’impegno assunto dall’Italia con il PNRR, che alloca oltre 23 miliardi di euro in progetti di investimento, riforme legislative e introduzione di nuovi paradigmi e tecnologie. In questo contesto, il nostro Paese può essere leader della transizione energetica, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti ricerca e sviluppo, innovazione e brevetti. Infatti, con 21.378 imprese attive nelle rinnovabili1, l’Italia può contare su una filiera in grado di competere in un mercato dominato soprattutto da produttori extra-europei. Per supportarne lo sviluppo, occorre però una visione strategica d’insieme, la creazione di una forte collaborazione tra imprese che producono le tecnologie chiave della transizione energetica e istituzioni e la messa a punto di un quadro normativo e finanziario stabile, attrattivo e sostenibile. Solo così le imprese italiane potranno contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, e contenimento della dipendenza energetica.
Investimenti privati, case history e gli strumenti per lo sviluppo delle filiere green
È per questo che, in occasione di un convegno ospitato da KEY – The Energy Transition Expo 2024, il più importante evento italiano dedicato alle energie rinnovabili, Anie Rinnovabili, Italia Solare, ANEV e H2IT – Associazione Italiana Idrogeno si sono confrontate, insieme agli esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia, sul tema degli investimenti privati nazionali ed esteri per lo sviluppo delle filiere green e per la decarbonizzazione dei sistemi produttivi. A tal proposito, a fine 2023, Mimit e Invitalia hanno attivato con le quattro associazioni un tavolo di lavoro per promuovere l’Italia come sede di investimenti qualificati nei principali settori della transizione energetica.
Il seminario ha inoltre posto le basi per una più stretta collaborazione tra pubblico e privato per attrarre competenze tecnologiche innovative.
Al convegno hanno partecipato anche investitori ed aziende del settore, con la presentazione di case history di successo. Ampio spazio è stato dedicato anche ai finanziamenti messi a disposizione dalla Commissione Europea per lo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di energie rinnovabili, e agli investimenti per dare impulso alla componentistica.
Le Associazioni al lavoro per un’Italia leader nelle rinnovabili
Nell’ottica di rendere ancora più proficuo il lavoro con il Ministero, Anie Rinnovabili, Italia Solare, ANEV e H2IT stanno lavorando ad un manifesto per lo sviluppo della filiera delle rinnovabili in Italia. Secondo le associazioni, è fondamentale effettuare un’analisi delle capacità industriali nazionali, con particolare riguardo alla componentistica, e sviluppare piani strategici che si integrino in un contesto europeo, avvalendosi di misure di supporto economico esistenti e promuovendo la creazione di reti tra imprese per favorire la crescita, l’innovazione e la competitività. Sottolineano, inoltre, l’importanza di accelerare le iniziative previste dal Net Zero Industry Act, rendendo le misure di supporto economico facilmente accessibili e accompagnate da finanziamenti adeguati. Le strategie dovrebbero, inoltre, concentrarsi non solo sulle tecnologie innovative, ma anche sulla valorizzazione di quelle mature.
Anie Rinnovabili, Italia Solare, ANEV e H2IT, ribadiscono la volontà di lavorare con il Governo per valorizzare l’industria nazionale, colmare i gap esistenti e migliorare o creare strumenti specifici che rientrino in una visione strategica condivisa anche a livello europeo.
Le posizioni delle Associazioni
Alberto Pinori, Presidente di ANIE Rinnovabili, ha dichiarato: “E’ ampio il nostro apprezzamento per la crescente attenzione rivolta all’industria delle fonti rinnovabili elettriche. L’industria italiana di questo settore ha potuto contare finora su misure indirette che hanno sempre contribuito a sostenere la domanda e mai orientate verso l’offerta. Di fronte alla sfida epocale della transizione energetica, ANIE Rinnovabili auspica uno straordinario sviluppo nel nostro Paese dell’industria della componentistica. La sfida è importante, e lo è ancora di più se guardiamo a paesi quali la Cina e gli Stati Uniti che hanno messo a disposizione risorse e misure di sostegno piuttosto rilevanti. Il Net Zero Industry Act europeo è fondamentale per collocarsi nel giusto sentiero di crescita. ANIE Rinnovabili plaude il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il supporto e gli strumenti messi in campo per l’avvio delle iniziative imprenditoriali. Si tratta di iniziative CAPEX e/o OPEX intensive che richiedono un impegno nel lungo termine. L’industria upstream delle fonti rinnovabili elettriche non apporta benefici solo in termini di decarbonizzazione, occupazione e PIL, ma è fondamentale per la sicurezza energetica.”
“Il Governo Italiano ha giustamente identificato l’eolico, insieme al fotovoltaico, come principale tecnologia rinnovabile per raggiugere gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica del nostro Paese, a partire dagli scenari di sviluppo delle rinnovabili rappresentati nel PNIEC che l’Italia si è impegnata a raggiugere entro il 2030 – ha dichiarato Davide Astiaso Garcia, Segretario Generale di ANEV. Tali obiettivi potrebbero essere compromessi dal sistema poco efficiente dei procedimenti autorizzativi che, malgrado le semplificazioni introdotte presentano ancora criticità burocratiche notevoli. Serve difatti un cambio di passo, sebbene, nonostante i dinieghi costanti delle Soprintendenze e le lungaggini del processo autorizzativo, l’eolico nel tempo ha dimostrato di sapere affrontare le sfide della transizione energetica e dell’evoluzione tecnologica assicurando una performance in termini di produzione di energia “pulita”, di gestione operativa e di logistica nelle fasi di realizzazione degli impianti che hanno confermato le potenzialità e la maturità tecnologica in grado di contribuire in maniera importante al superamento della crisi energetica attraverso il raggiungimento degli obiettivi di elettrificazione dei consumi e di decarbonizzazione.”
“Il tavolo di lavoro che si è costituito tra il MIMIT e le associazioni è di estrema importanza per individuare gli strumenti più efficaci al fine di riportare l’industria delle rinnovabili, e in particolare del fotovoltaico, in Italia – ha commentato Paolo Rocco Viscontini, Presidente di ITALIA SOLARE. È fondamentale puntare a economie di scala, mantenendo una grande attenzione verso tutta la supply chain per ridurre la dipendenza dai paesi extra europei della produzione di componenti necessari alla realizzazione degli impianti rinnovabili. Inoltre, si sottolinea la necessità di mantenere un livello di mercato down stream elevato che rappresenta un requisito imprescindibile per attrarre investimenti nel settore, a tal fine è importante garantire una pianificazione della politica energetica di lungo termine.”
“In un mondo che cerca risposte concrete alla sfida climatica, l’energia dell’idrogeno emerge non solo come promessa, ma come realtà su cui puntare nell’immediato – ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. L’azione congiunta delle istituzioni italiane ed europee è necessaria per lo sviluppo di una filiera idrogeno ancora giovane ma altamente competitiva e tecnologica. Parliamo di un comparto che può essere decisivo per rendere l’Italia più indipendente sotto il profilo energetico, e che ha le carte in regola per essere leader a livello europeo. Eppure, è ancora un settore in cui i grandi investimenti sono quasi sempre arrivati dai privati: dai dati del nostro Osservatorio H2IT è emerso che il 70% degli investimenti sono stati finanziati attraverso fondi propri delle aziende. Grazie anche al PNRR finalmente la situazione sta cambiando, ma occorre essere vigili e non sprecare questa grande occasione. Siamo felici di partecipare a momenti di confronto come questo e di portare le voci della filiera idrogeno all’attenzione dei decisori politici, con l’obiettivo di consolidarne la crescita e sbloccarne l’enorme potenziale.”