Durante la tarda primavera e l’estate del 2023, diversi incendi devastanti hanno colpito la maggior parte delle province e dei territori del Canada. Individuati per la prima volta a maggio, questi incendi sono proseguiti in diverse località, causando ingenti perdite umane e materiali, oltre a compromettere gravemente la qualità dell’aria non solo in Canada ma anche in altre regioni del Nord America. Secondo le previsioni e le analisi globali del CAMS, che assimilano le osservazioni satellitari della composizione atmosferica, alcuni dei pennacchi di fumo prodotti da questi incendi hanno raggiunto anche l’Europa.
L’estensione, la persistenza e l’intensità di questi incendi selvaggi hanno portato le emissioni totali di carbonio stimate per il 2023 a quasi 410 megatonnellate, le più alte per il Canada con un ampio margine nel set di dati CAMS. Il precedente record di emissioni annuali di carbonio era del 2014, con 138 megatonnellate di carbonio. Al momento della stesura di questa newsflash ci sono ancora incendi attivi in diverse regioni del Canada e le emissioni annuali del 2023 potrebbero continuare ad aumentare, anche se il tasso di incremento sembra essersi stabilizzato. A questo punto le emissioni di incendi in Canada rappresentano il 27% delle emissioni totali di carbonio da incendi a livello globale per il 2023.
Mark Parrington, scienziato senior del CAMS, commenta: “Gli incendi selvaggi si verificano nelle regioni boreali ogni estate, con luoghi, intensità e durata variabili a seconda delle condizioni idrologiche, meteorologiche e climatiche. Con l’aumento delle temperature e il protrarsi delle condizioni di siccità, aumentano le possibilità di incendi devastanti come quelli del Canada. La capacità di monitorare le emissioni degli incendi e il trasporto dei fumi in CAMS è essenziale per comprendere la portata e i potenziali impatti sulla qualità dell’aria”.
Altri episodi significativi di incendi boschivi durante quest’ultima stagione sono quelli avvenuti in Russia, in particolare nell’oblast’ di Omsk, nell’oblast’ di Novosibirsk e nel distretto federale dell’Estremo Oriente. È importante sottolineare che, nonostante quest’anno la Russia abbia registrato emissioni di incendi al di sotto della media ventennale, le emissioni di carbonio da incendi boschivi di giugno-agosto per l’Artico sono state le terze più alte mai registrate, seconde solo a quelle del 2019 e del 2020, soprattutto a causa degli incendi ad alta latitudine nei territori nord-occidentali del Canada.
Anche diverse regioni del Mediterraneo hanno registrato una significativa attività di incendi boschivi nel corso della stagione. Tra luglio e agosto, gli incendi hanno colpito la Grecia settentrionale e centrale e le emissioni per questo periodo dell’anno sono state le terze più alte mai registrate, dopo quelle del 2007 e del 2021. Anche la penisola iberica ha registrato una significativa attività di incendi, che ha interessato sia il Portogallo che la Spagna, compreso uno dei più grandi incendi registrati a Tenerife. Anche l’isola di Maui, nelle Hawaii, ha registrato incendi intensi e significativi.
CAMS fornisce informazioni aggiornate sulla localizzazione, l’intensità e le emissioni stimate degli incendi selvaggi in tutto il mondo, compreso il monitoraggio del trasporto dei fumi e l’impatto sulla composizione dell’atmosfera. I dati del CAMS sono liberamente utilizzabili e possono essere un aiuto fondamentale nei processi decisionali per i cittadini, le imprese e le parti interessate nei settori correlati.