La società di consulenza svizzera Pexapark afferma che gli sviluppatori europei hanno firmato 13 contratti di acquisto di energia (PPA) per un totale di 460,4 MW ad agosto, con un calo del 62% mese su mese in termini di capacità. Si tratta del volume mensile di PPA più basso dall’agosto 2023.
L’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria colloca Tesla, Kung Long Batteries, Mustang Battery, Eaton e Hyundai Electric ai primi cinque posti su 55 produttori.
I nuovi dati forniti da ESB Networks rivelano che il Paese ha superato 1,2 GW di capacità fotovoltaica cumulativa installata, con il segmento residenziale che rappresenta il 20% della capacità totale installata negli ultimi sei mesi.
Il fornitore di analisi di mercato Aurora Energy Research ha esaminato il potenziale di colocazione delle energie rinnovabili con i sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS) in 12 Paesi europei. È emerso che Germania, Gran Bretagna, Irlanda I-SEM e Polonia sono in testa alla classifica.
Aurora Energy Research ha presentato la terza edizione del suo rapporto sull’attrattiva dei mercati europei delle batterie . Lo studio ha esaminato 24 paesi europei, evidenziando i mercati più attraenti per gli investimenti nei sistemi di accumulo dell’energia a batteria. Gran Bretagna, Italia e Irlanda I-SEM sono i primi mercati.
La Commissione europea ha annunciato le 30 isole selezionate per ricevere “assistenza completa” nei loro tentativi di raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2030.
Il governo irlandese prevede di raggiungere l’ambizioso obiettivo di installare 8 GW di energia solare entro la fine del decennio. Afferma che lo farà attraverso le misure esistenti, come il Renewable Electricity Support Scheme (RESS) e il sostegno alla microgenerazione, oltre a un nuovo e più piccolo Small-Scale Renewable Electricity Support Scheme (SRESS) che sarà lanciato nel 2024.
“Sulla strada della neutralità climatica: potenziare il quadro europeo per le energie rinnovabili”. Il manifesto degli 11 Paesi europei parte del gruppo Friends of Renewables.
Una nuova ricerca dimostra che le pompe di calore ibride che combinano una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas rappresentano una soluzione tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile per decarbonizzare parzialmente la fornitura di calore nelle abitazioni più vecchie. I prezzi del gas e dell’elettricità, tuttavia, sono fattori cruciali negli scenari reali.
Bosch vende attualmente le nuove pompe di calore nei mercati DACH (Austria, Germania e Svizzera) e prevede di espandere le vendite in altri mercati europei a settembre. I nuovi prodotti utilizzano il propano come refrigerante e diffusori acustici integrati. Il produttore offre anche un misuratore/sensore di potenza che consente alle pompe di calore di funzionare con qualsiasi impianto fotovoltaico esistente e con una soluzione di accumulo a batteria.
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